Le Specie di Triglia

Nelle nostre acque è facile incontrare come accennavamo nel precedente capitolo due specie di triglie: la triglia di scoglio o triglia maggiore (Mullus surmuletus) e triglia di fango o triglia minore (Mullus barbatus).

La triglia di scoglio, lunga dai 30 ai 50 cm., ha un muso fortemente curvato verso il basso, occhi grandi e due lunghi barbigli molto mobili che si adagiano sui due solchi posizionati sul mento. La livrea è di colore rosso sul dorso e i fianchi sono attraversati da quattro strisce verticali di colore giallo, le parti inferiori del corpo sono rosso-chiare o alle volte gialle.

Le triglie di scoglio sono diffuse nel Mediterraneo e nell'Atlantico orientale fino alla Scandinavia, si tratta di pesci scoglieri che per lo più si trovano a 10 m. di profondità, dove agli scogli si alternano fondali sabbiosi.

Con i loro barbigli scovano lentamente nei fondali i piccoli crostacei e i molluschi di cui si nutrono. Si riproducono in primavera e in estate, deponendo uova piccolissime. La triglia di scoglio tendenzialmente viene pescata tutto l'anno.

La triglia di fango è più piccola di quella di scoglio ed ha un muso con profilo quasi verticale, la sua livrea è rossa o rosea e non presenta strisce sui fianchi, è diffusa sia nel Mediterraneo che nell'Atlantico, anch'essa si può trovare nei fondali marini, ma preferisce quelli fangosi e si spinge oltre i 200 m. di profondità. Si nutre, come la triglia di scoglio, di piccoli molluschi, ma mangia anche sostanze organiche in decomposizione.

Tra i diversi tipi appartenenti alla Famiglia delle triglie, vi sono alcune specie nate in mari caldi che sono particolari per i colori delle livree e per la qualità delle loro carni rispetto a quelle che abbiamo nel Mediterraneo.

Tra esse alcune specie come la Mulloidichthys auriflamma (detta pesce pecora o salmonetto) e la Upeneus tragula: entrambe si trovano nell'oceano Indiano e Pacifico.